Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 vite di donne straordinarie
Elena Favilli e Francesca Cavallo
Mondadori, 2017, ISBN: 9788804676379
C’erano una volta 100 donne raccontate in 100 Storie della buonanotte per bambine ribelli. Atteso, pubblicizzato e finalmente arrivato in libreria, l’eco del libro si è rivelata più che giustificata.
Alle bambine ribelli di tutto il mondo:
sognate più in grande,
puntate più in alto,
lottate con più energia.
E, nel dubbio, ricordate:
avete ragione voi
Il messaggio è chiaro: basta propinare il modello della principessa in attesa del principe azzurro, le bambine possono diventare tutto quello che vogliono nella loro vita. A dimostrarcelo sono le vicende di queste donne straordinarie che trovano posto tra le pagine del libro. Il testo si trasforma così anche in un’importante operazione di riconoscimento: in questo modo le loro storie vengono restituite all’immaginario collettivo che spesso le ha dimenticate o addirittura completamente ignorate.
Quante filosofe conosciamo, ad esempio? Sembra quasi che la filosofia sia stata solo appannaggio maschile e invece no, già dai tempi di Alessandria d’Egitto una donna si interrogava sul funzionamento dei cieli e difendeva il suo diritto di pensare. Il suo nome era Ipazia.
E poi piratesse, imperatrici, programmatrici, scienziate, alpiniste, scrittrici, partigiane, politiche, spie, modelle, inventrici… insomma, non ci sono limiti a quello che le bambine potranno fare!
Ad ogni donna sono dedicate due pagine: al racconto della storia, scritta in modo semplice proprio come se fosse una favola ma allo stesso tempo in maniera accurata, è accompagnato un ritratto. Le illustrazioni sono stupende, catturano l’attenzione e parlano esplicitamente a chi le sta osservando. In ogni tavola c’è tutto il mondo del personaggio rappresentato e per questo ogni immagine è singolare e differente dalle altre.
Un’unica pecca: il titolo. Perché solo per le bambine? Perché quando le protagoniste sono donne i libri sono solo per le donne?
Escludere i bambini è sicuramente una scelta poco utile alla causa e penalizza l’intero universo maschile, perché il libro è bellissimo e tutti dovrebbero leggerlo, a prescindere dal genere e dall’età.
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