Lo Yark, Bertrand Santini e Laurent Gapaillard
Officina Libraria (LO editions), 2015, traduzione di Paola Gallerani, ISBN: 9788897737742
Lo Yark è un mostro alto sei metri, con zanne acuminate, unghie adunche e denti di orso; ha un olfatto sopraffino, è un abile volatore, ma soprattutto, si nutre di bambini.
Buongustaio raffinato, ama anche sbocconcellare il loro cervello che – così pare – ha il gusto del marshmallow.
Fino a qui tutto nella norma: quante volte ci hanno raccontato di comportarci educatamente ad una cena noiosa o di andare immediatamente a letto altrimenti sarebbe arrivato un mostro (o un comunista) a mangiarci?
Come tutti i mostri che si rispettino, lo Yark dissimula un grosso difetto: il suo stomaco tollera solo la carne dei bambini buoni ed educati, non riesce proprio a digerire i monelli.
I bugiardi gli danno i crampi all’intestino, i dispettosi pruriti fastidiosi e i disobbedienti gli cariano i denti.
E se gli capita un piccolo sadico, lo stomaco gli va in acido.
Per questo lo Yark è in via d’estinzione: i bambini moderni lo costringono ad una dieta forzata. I bambini di oggi ormai assomigliano sempre di più ai loro genitori, comportandosi da adulti hanno acquisito anche tutti i loro difetti; sono privi d’amore e di buona educazione, senza parlare di tutti i prodotti industriali che hanno reso le loro carni prive di “antiche qualità nutrizionali”.
In un misto di prosa e rima, il nostro peloso protagonista affronta un’avventura in ogni angolo della Terra per evitare di morire di fame, incontrando tantissimi bambini che in quanto a mostruosità non fanno rimpiangere i mostri più cattivi. Solo girando l’ultima pagina si scoprirà se lo Yark è riuscito a riempirsi la pancia o se è diventato vegetariano.
Un libro divertente, con molti colpi di scena, da leggere ad alta voce grazie alle rime sparse qua è là che rendono il testo giocoso; un libro che fa riflettere su come i bambini stiano perdendo la loro bontà e la loro fanciullezza cercando di diventare sempre di più piccoli adulti.
Un racconto anche irriverente: tra bambine buone come suore che non vedono l’ora di diventare monelle, racconti di “diarrea che molesta più di mille diavoli”, dita smangiucchiate, sinfonie di peti provenienti da un “didietro ad ozono che fa superare il muro del suono” e bambini decapitati, se siete genitori facili allo scandalo e al perbenismo lasciate perdere.
Con passo felpato, s’intrufola nella cameretta. Senza rumore la sua mano scivola sulla parete per spegnere l’interruttore. Avvicinandosi al letto, fiuta un profumo di bambino terrorizzato dal buio.
E, per aiutarlo a riaddormentarsi, lo Yark gli racconta la sua storia.
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