La dieta del pugile, di Davide Calì
Biancoenero (25 maggio 2017), illustrazioni di G. Castagnaro, collana: Minizoom, ISBN: 978-8899010508
Il pugile, tra le figure sportive, è quella che riesce più di altre a fare presa nel pubblico: il match corpo a corpo, in un contesto in cui la violenza è consentita e pienamente espressa, e in cui ci si batte finché uno dei due non è steso a terra, raggiunge un valore drammatico che altri sport non riescono a eguagliare. Sono noti al grande pubblico soprattutto i campioni passati alla storia, da Primo Carnera, La montagna che cammina, a Cassius Clay, che scelse di chiamarsi Muhammad Ali, dal recentemente scomparso Jake LaMotta, il leggendario Toro scatenato interpretato al cinema da Robert De Niro, al ferocissimo Mike Tyson, soprannominato Iron Mike. Ma ci sono altri campioni che vengono dal mondo della letteratura e del cinema, i cui incontri sono ugualmente appassionanti, se non più di quelli veri.
Tra i grandi che hanno scritto di pugilato, ricordiamo Pasolini, Sepulveda, Oates, Hemingway (su cui circola una storia intrigante di boxe e lettere rubate), anche se il pugile più famoso del mondo appartiene al cinema e si chiama Rocky Balboa. Dei pugili letterari e cinematografici conosciamo, oltre all’incontro sul ring e qualche intervista sui giornali, anche la vita privata, fatta per lo più di allenamenti in vista del grande incontro finale. Spesso sono storie ambientate in palestre di periferia, in cui gli incontri si organizzano per tirar su qualche soldo con le scommesse (truccate, ovvio). Per questo è molto importante che i pugili, prima dell’incontro, oltre ad allenarsi tutti i giorni, facciano anche un po’ di pubbliche relazioni, si facciano vedere in giro forti e arrabbiati, sicuri di vincere: devono far salire le quotazioni.
Si può dire che la metà del lavoro del pugile è aumentare le aspettative, e in questo sono due veri campioni i protagonisti dell’ultimo libro di Davide Calì, La dieta del pugile (Biancoenero, 2017).
Riccardino Stucchi, detto Stuc, e Lucius Carnecruda, soprannominato Pugno di Ferro, sono i due lottatori che si incontreranno sul ring della palestra Sport Internescional. Sponsorizzati l’uno dalla Salsicceria Boccalardo e l’altro dalla Pescheria Carpione&Figli, già il giorno dopo l’annuncio del grande incontro, iniziano a scambiarsi frecciatine e insulti di vario genere a mezzo stampa («Io quello lo distruggo in 4 riprese», «Io quello lo sfracello in 3 riprese»), per poi concentrarsi sulla dieta che intendono seguire per arrivare sul ring al massimo della forma, gentilmente offerta dagli sponsor. Inutile dire che le dichiarazioni sulla quantità di salsicce e di spigole e gamberoni ingurgitate diventa una vera e propria corsa agli alimenti: più simili a Bud Spencer e Terence Hill che a Rocky Balboa e Apollo Creed, i due pesi massimi aumentano le portate e le porzioni, i contorni di patate si misurano in secchi e, non contenti, nelle ultime battute finiscono per giocarsela anche sul numero di babà al rum mangiati per dessert.
La sera dell’incontro le aspettative sono altissime come da copione: equamente ripartiti, i tifosi di Stuc e di Pugno di Ferro aspettano accalcati sugli spalti e non vedono l’ora di assistere a quello che sembra essere il match dell’anno nella palestra Sport Internescional.
E invece restano tutti a bocca asciutta: i due pugili vengono messi al tappeto entrambi da un violento mal di pancia e finiscono in ospedale, curati dalle suore. La storia si conclude poi con un divertentissimo colpo di scena finale che lascio scoprire al lettore.
Breve, semplice, divertente, La dieta del pugile fa parte della collana Minizoom di Biancoenero, dedicata a chi ha imparato a leggere da poco. Come tutte le pubblicazioni di Biancoenero, i Minizoom sono libri ad alta leggibilità, realizzati seguendo criteri redazionali e tipografici che li rendono accessibili a tutti.
Per Minizoom, Davide Calì ha già scritto, oltre a La dieta del pugile, altri due titoli: La rapina del secolo e La casa di riposo dei supereroi.