Atti osceni in luogo privato, Marco Missiroli
Feltrinelli, Collana: I Narratori (Febbraio 2015); Universale Economica Feltrinelli (Aprile 2016);
ISBN: 978-8807887673
Non mi toccare Libero Marsell.
Queste parole non sono uscite dalla bocca di uno scrittore, un giornalista o un filosofo, ma sono semplicemente il sunto di un serrato discorso sotto l’ombrellone.
Premessa, Atti osceni in luogo privato di Missiroli è uno di quei libri da cui non mi aspettavo niente e che invece è riuscito a sorprendermi ed, ebbene sì, anche a farmi piangere, non solo commuovere, ma proprio piangere.
Il libro, scritto in prima persona, racconta la storia di Libero Marsell dai 12 anni all’età adulta: il rapporto con i genitori, la ricerca di se stessi, la sessualità, il primo amore e le “31 tacche” conquistate. Da Milano a Parigi per ritornare a Milano: le città diventano protagoniste e cambiano insieme a Libero.
In ogni pagina l’autore ci fa entrare in contatto con il pensiero di Libero, con il suo mondo e soprattutto con la percezione che di esso ha il protagonista; le sfumature di ogni persona e di ogni luogo, che spesso portano ad una profonda delusione, ma anche alla riscoperta e ad una rinnovata fiducia.
Grande spazio viene dato all’incontro/scontro con il mondo delle donne: Lunette, il primo amore duramente conquistato e portato alla distruzione, Marie, da musa ispiratrice a colonna portante e dispensatrice di libri, le “31 tacche” del periodo milanese. Per non parlare della mamma di Libero, l’amore incondizionato e senza ragioni della fanciullezza, la lontananza e la delusione per il tradimento della madre con il migliore amico del padre durante l’adolescenza e, infine, la riscoperta di una persona forte staccata dal ruolo di madre, una donna innamorata della vita che tanto può insegnare al figlio.
Ogni personaggio scandisce la vita del protagonista, quasi nessuno però è fondamentale come la lettura: i libri accompagnano Libero e lo aiutano a crescere. Ogni momento è supportato dalla lettura di un libro, dallo Straniero di Camus al Deserto dei Tartari di Buzzati. Il romanzo diventa infatti una vera e propria ode alla lettura come compagna nei momenti difficili, come via di fuga dalla realtà, ma soprattutto come strumento di crescita.
Quindi sì, nessuno mi tocchi Libero Marsell perché non solo è il protagonista di un libro ben scritto, fresco ed attuale, capace di farmi commuovere, ma soprattutto perché mi ha lasciato un profondo bisogno di andare a rileggere tutti quei classici che mi mancava da molto tempo.
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