La storia di due tartarughe e un cappello, un SOLO cappello.
Toh! Un cappello! di Jon Klassen
ZOOlibri, ottobre 2016, ISBN: 9788899556044
L’ultimo libro della trilogia dei cappelli, di Jon Klassen, ha le carte in regola per diventare anch’esso, come i suoi predecessori, un best seller mondiale.
Un libro semplice, surreale e dolcissimo. Toh! Un Cappello! è la storia di due tartarughe che trovano INSIEME un cappello nel deserto, un SOLO cappello. E loro sono due. Per giunta, quando lo provano, sta bene ad entrambe.
A questo punto ero già conquistata, ed ero solo all’inizio…
Per le due tartarughe, però, è difficile abbandonare il cappello, nell’impossibilità di goderne entrambe.
Ma
NON È GIUSTO
CHE UNO ABBIA
un cappello
E L’ALTRO NO.VERO?
Ma le nostre tartarughe sono inseparabili, fanno davvero tutto INSIEME, e lo lasciano lì. Come poter fare altrimenti? Ora bisognerebbe anche dimenticarsi di averlo trovato, ma non è così facile come sembra.
Con il passare del tempo e l’arrivo del crepuscolo diventa quasi ovvio che una delle due, la più riluttante ad abbandonarlo, cederà alla tentazione di appropriarsene, ma nulla in questo delizioso racconto si può dare per scontato.
Nemmeno che non si possa trovare una soluzione che non prevede nessun cappello, o due cappelli. Non vi svelerò il finale, che vale da solo tutta la nostra attesa. Posso solo dirvi che è in perfetto stile Klassen. Meno realista e cinico rispetto ai finali ai quali ci ha abituato nella trilogia dei cappelli, ma altrettanto sorprendente e ironico.
Il libro è diviso in tre capitoli, il che è una stranezza nel mondo degli albi illustrati per bambini, ma questa distribuzione di pause nella narrazione aumenta la tensione emotiva della storia e sottolinea i “vuoti” dell’illustrazione. Vuoti che son pieni di luce ed aria, di spazio e di significato estetico, che aiutano lo sguardo, amplificano l’immaginazione e calano l’osservatore nella giusta atmosfera, anche a livello temporale. La scoperta del cappello avviene nella luce piena del giorno, i dialoghi, i silenzi e i giochi di sguardi pieni di sottintesi si svolgono al tramonto e il finale arriva di notte, sotto un meraviglioso cielo stellato. Le illustrazioni sono asciutte, ma non prive di dettagli; poetiche e delicate, ma non artificiose; nessun elemento è superfluo e la loro profondità è apprezzabile anche dagli adulti, dal momento che non si trova nessun ammiccamento nello stile di Klassen alla stucchevole ridondanza che certi libri per l’infanzia fanno propria per colmare le lacune della loro narrazione. Questa pregevole capacità illustrativa abbinata a una logica semplice e a una narrazione misurata rendono Toh! Un cappello! un libro riuscito, apprezzato e apprezzabile da tutti, adulti e bambini.
Toh! Un cappello! stuzzica quella parte di noi che DESIDERA, che vorrebbe tanto possedere qualcosa che ci piace. In fondo, ognuno di noi nella vita ha tanto agognato avere… ehm… un “cappello” tutto per sé. Klassen ci ricorda l’importanza dell’amicizia e della condivisione, senza ombra di moralismi o farneticanti etiche del comportamento. Basta la delicatezza dei pensieri a calmare le ambizioni egoistiche che potrebbero farci perdere di vista l’importanza dei nostri affetti più cari.
Dopo Voglio il mio cappello (2011) e Questo non è il mio cappello (2012), che ci avevano abituato alla sottile ironia della vendetta, arriva un terzo capitolo in grado di farci scendere a patti con i nostri piccoli egoismi quotidiani.
Che dire di più? Mi sono innamorata di Jon Klassen al primo sguardo, tanto tempo fa. E questo amore non è ancora finito.
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