Il grido del lupo, di Melvin Burgess
Equilibri Editrice, 17 maggio 2017, Collana: Max storie selvagge, traduttore: A. Ragusa, ISBN: 978-8890580857
Secoli fa in Gran Bretagna c’erano i lupi. Si pensa che sull’isola si siano estinti durante il regno di Enrico VII, a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento. Erano altri tempi, la vita era più dura e i lupi facevano paura: in qualche secolo di caccia al lupo furono sterminati tutti. Le poche tracce della presenza dei lupi in Gran Bretagna sono rimaste solo nel folklore e in qualche pagina di letteratura antica.
In un certo senso, Il grido del lupo di Melvin Burgess è una storia che inizia circa cinque secoli fa. C’è un branco di lupi che è sopravvissuto per secoli allo sterminio muovendosi nell’ombra, lontano dalle città e stando alla larga da pascoli e pollai. Il capobranco, la lupa Silver, sta per partorire; Conna (il compagno di Silver) e il resto del branco sono uniti e stanno all’erta. A volte qualcuno li vede, ma ormai gli inglesi non sono più in grado di riconoscerli: li scambiano per grossi cani randagi.
Riescono a cavarsela finché non incontrano sul proprio cammino il Cacciatore, un fanatico della caccia assetato di sangue e trofei. Già dai primi indizi il Cacciatore capisce di essere sulle tracce di una bestia rara e di avere davanti la più grande occasione che possa presentarsi nella sua vita: quella di essere ricordato come l’uomo che ha ucciso l’ultimo lupo d’Inghilterra. In poche pagine stermina tutto il branco. L’unico a sopravvivere è uno dei cuccioli di Silver.
Il cucciolo (si chiama Greycub), cresciuto un po’ con l’uomo e un po’ da lupo solitario, si affeziona al giovane Ben, un ragazzino che lo salva dal Cacciatore e lo adotta come cane domestico. Greycub però resta sempre un lupo. Impossibile da sottomettere o da addestrare, trova che i cani siano stupidi e servili. Al suo amico Ben dà retta, ma solo perché il ragazzo non impartisce ordini, ma chiede educatamente. Una volta cresciuto, Greycub deve seguire il richiamo della foresta e salutare Ben.
Il Cacciatore è sempre sulle tracce di Greycub: sono trascorsi degli anni, ma è ancora determinato a ottenere la pelle dell’ultimo lupo d’Inghilterra. Pur non essendo i lupi particolarmente interessati ad attaccare l’uomo (al contrario di quanto le fiabe ci abbiano fatto credere), per il Cacciatore Greycub fa volentieri un’eccezione. Nell’atto finale, la caccia al lupo diventa un duello in cui non c’è più un cacciatore e una preda, ma i due ruoli si confondono.
Oltre a essere una storia avvincente, Il grido del lupo è ricco di dettagli realistici e di informazioni sul comportamento dei lupi: a differenza di tanti altri libri per ragazzi, in cui gli animali sono più o meno umanizzati, i lupi di Burgess non parlano, ma comunicano con gesti, segnali, odori, leccate sulla testa, e si comportano esattamente come i lupi veri. Chi non li conosce bene, leggendo Il grido del lupo scoprirà qualcosa in più su questi fantastici animali e ne resterà affascinato.
Anche gli uomini, in questa storia, si comportano come uomini veri: a volte educati e rispettosi come Ben, a volte prepotenti e sanguinari come il Cacciatore. E in particolare il Cacciatore, a tutti gli effetti co-protagonista del libro, mi ha colpito (e me lo ricorderò per sempre) per la vividezza che si ha della sua persona, nonostante sia un personaggio senza nome e senza volto. Non c’è mai, in tutto il libro, una riga di descrizione di quest’uomo, se non quelle che si riferiscono alla sua funzione di cacciatore: seguire le tracce, stanare e uccidere. A volte tanto basta a descrivere un uomo.
Il grido del lupo è il primo libro di Melvin Burgess. Pubblicato nel 1990 in Inghilterra, è arrivato in Italia solo nel 2017, grazie a Equilibri, piccola casa editrice di Modena che ha deciso di pubblicarlo nella sua nuova collana dedicata alle storie più animalesche, selvatiche, che mordono e ruggiscono: Max storie selvagge. Una collana che – ehm – ci piace tantissimo.
Negli ultimi 28 anni Melvin Burgess ha scritto anche altri libri, soprattutto per ragazzi e adolescenti. Tra i più famosi, Junk, con cui ha vinto la Carnegie Medal nel 1997 e l’adattamento del film Billy Elliot. Il suo ultimo romanzo si chiama Kill All Enemies, e parla di bullismo.
Il grido del lupo è tra i finalisti del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2018 nella categoria +11.
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